Amazon, i licenziamenti affidati a un software: ecco come funziona
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Direttore: Alessandro Plateroti

Amazon, a licenziare i dipendenti è… un software

Amazon, un software monitora le attività dei dipendenti segnalando cali di produttività e pause dal lavoro. Ecco come avvengono i licenziamenti.

Incredibile ma vero, ad Amazon a licenziare i dipendenti ci pensa un software. Un freddo algoritmo che valuta la produttività dei dipendenti segnalando ai responsabili quelli meno produttivi.

Amazon, le polemiche sulle condizioni di lavoro dei dipendenti

Le condizioni di lavoro dei dipendenti nell’azienda di Jeff Bezos sono sempre stata la nota dolente dell’impero dell’e-commerce. Molti dipendenti e alcune sigle dei sindacati hanno parlato addirittura di sfruttamento. Va detto, a onor del vero, che la situazione è sensibilmente migliorata nel corso del tempo. Basti considerare che negli Stati Uniti il salario minimo è stato alzato di quindici dollari l’ora.

Un software gestisce i licenziamenti dei dipendenti Amazon

La nuova ondata di polemiche sull’azienda di Bezos è arrivata dopo la diffusione della notizia secondo cui Amazon avrebbe adottato un software, Adapt nello specifico, in grado di monitorare il rendimento dei dipendenti. Una macchina infallibile o quasi che quando registra un calo della produttività avverte i responsabili.

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fonte foto https://www.facebook.com/amazon.it/
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Non solo. Il sistema è in grado anche di comunicare il tempo trascorso non lavorando. Al sesto avvertimento scatta automaticamente il licenziamento del dipendente non proprio modello.

Critiche al software: troppo invasivo e poco umano

Ma non mancano ovviamente le critiche. Il sistema monitora costantemente i dipendenti creando uno stato di notevole stress. Inoltre manca del fattore umano e non è in grado di interpretare il calo di produttività di un dipendente che potrebbe essere alle prese magari con problemi personali.

L’espansione della società di Jeff Bezos

Negli ultimi mesi Amazon ha lanciato un ambizioso piano di crescita dal valore di ottocento milioni circa per ridurre i tempi di attesa e migliorare ovunque la qualità del servizio offerto ai propri clienti. In quest’ottica si devono leggere evidentemente le aperture di due nuovi depositi in Italia, uno a Roma e uno a Verona.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 16:16

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